Zerocalcare, già con questo secondo libro uscito nel 2012 per Bao Publishing, raggiunge il picco più alto della propria carriera di narratore a fumetti, se si escludono le storie brevi che più o meno costantemente escono su web o in magazine vari [Wired, Best Movie, etc…]
Un polpo alla gola e la storia di un senso di colpa che prende forma in un episodio ben preciso dell’infanzia e, attraverso un racconto che si svolge in tre fasi distinte della vita del protagonista, continua a stringersi intorno alla gola come se fosse un vero e proprio polpo. Descritta così potrebbe sembrare una storia drammatica, ma lo stile inconfondibile di Zerocalcare riesce a trattare anche un tema quasi tragico con umorismo e una delicatezza sempre ai confini di una tristezza suggerita e mai mostrata, con picchi di sensibilità che vanno a mescolarsi perfettamente con risate e rimandi alla cultura degli adolescenti anni ’80.
Il tratto di Michele Rech [vero nome dell’autore] è decisamente maturato rispetto agli esordi su Il Canemucco, perdendo l’ingenuità che ancora si riconosceva nel tratto ed assumendo un’identità sempre più precisa e distinguibile; lo svolgersi della storia, d’altro canto, è perfettamente bilanciato tra le diverse epoche in cui si svolge la narrazione, arrivando alla conclusione senza risparmiare al lettore colpi di scena sapientemente equilibrati e dosati con cura.
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